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Niente Paura
Insonnia, stress e ansia negli studenti: una correlazione pericolosa, ma la terapia comportamentale può aiutare
Insonnia, stress e ansia negli studenti: una correlazione pericolosa, ma la terapia comportamentale può aiutare

Il 2020 passerà alla storia come uno degli anni più stressanti degli ultimi tempi. I motivi sono noti: la pandemia da COVID-19 ha cambiato, se non sradicato, le nostre abitudini.
Secondo una ricerca condotto dall’APA (American Psychological Association) nel 2020, 5,4 persone su 10 hanno riportato livelli di stress senza precedenti.1
Ma lo stress difficilmente arriva da solo. Quando insorge insieme all’ansia, questi due disturbi possono essere correlati anche all’insonnia: chi è molto stressato o ansioso, di solito ha anche difficoltà a dormire. Diverse ricerche negli anni hanno cercato di approfondire questo collegamento, soprattutto negli studenti.
Lo stress e l’ansia sono molto prevalenti tra gli universitari. Nello specifico, i disturbi d’ansia sono presenti maggiormente in chi soffre di insonnia, oppure ha scarsa qualità del sonno ed eccessiva sonnolenza diurna. Ciò significa anche che molto spesso stress e ansia, ansia e insonnia o stress e insonnia sono presenti nello stesso momento come comorbidità.2

Insonnia, ansia e stress negli studenti
La correlazione tra queste tre condizioni nella popolazione studentesca viene indagata da tempo, anche in relazione a un fattore che si tende a sottovalutare: la dipendenza da internet.
Uno studio pubblicato su PlosOne nel 2016 e realizzato dall’Università San Joseph di Beirut, in Libano, ha evidenziato un collegamento tra abuso di internet e insonnia, ansia e stress, soprattutto tra gli studenti di medicina.3
L’impatto della dipendenza da internet su queste condizioni era talmente forte da mettere a rischio la stessa carriera degli studenti. La ricerca si è basata su questionari somministrati a 600 studenti.
Il 9,8% soffriva di insonnia che in molti casi era correlata all’abuso di internet. È stato inoltre dimostrato un collegamento tra l’uso eccessivo di internet e altri disturbi come la depressione e il calo dell’autostima.3

Un recente studio condotto in Cina ha invece valutato l’impatto della pandemia da COVID-19 su oltre 3000 studenti. Di questi, il 16,8% ha dichiarato di soffrire d’ansia, il 13,5% di problemi di sonno e il 5,3% di entrambi i disturbi. Il 43,7% ha dichiarato di avere un livello di stress maggiore rispetto ad altri periodi. I fattori associati allo sviluppo del disturbo ansioso sono da ricercare soprattutto nella lettura ossessiva delle notizie (da una a tre volte fino a sette volte al giorno) e nei problemi legati alla mancanza di sonno. Tutti correlati al periodo pandemico.4

Il ruolo strategico dell’insonnia2
Ci sono diverse possibili interpretazioni del ruolo che l’insonnia svolge come collegamento tra stress e ansia. In primo luogo, una scarsa qualità del sonno può influenzare la capacità di ricordare le esperienze vissute oppure le conoscenze fattuali (la cosiddetta memoria dichiarativa). Negli studenti che sperimentano un aumento di stress, la presenza dell’insonnia può ulteriormente compromettere il lavoro della memoria e il ricordo durante gli esami. E queste difficoltà di rendimento scolastico, di conseguenza, possono peggiorare l’ansia.
Inoltre, la scarsa qualità del sonno provoca una disregolazione affettiva che causa ansia e depressione.
Il ruolo dell’insonnia nel mediare la relazione tra stress e ansia ha quindi importanti implicazioni cliniche e il suo trattamento potrebbe aprire la strada per una gestione condivisa di questa patologia e di quelle a lei associate: imparando a gestire l’insonnia si può prevenire l’insorgenza di ansia e altri disturbi di salute mentale.

Come si possono curare questi disturbi1
Insieme al trattamento farmacologico, la terapia cognitivo-comportamentale specifica per l’insonnia (CBT-I, Cognitive Behavioral Therapy for Insomnia) rappresenta l’intervento d’elezione per superare questo disturbo e, come abbiamo visto, è probabile che risolvendo l’insonnia si possano attenuare, se non prevenire, anche i disturbi associati come ansia e stress.
Si tratta di un programma strutturato che aiuta a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti che mantengono o alimentano il disturbo, promuovendo delle abitudini positive per il sonno. La CBT-I, ad esempio, promuove l’importanza di alzarsi dal letto quando non si riesce a prendere sonno, e suggerisce di seguire tecniche di rilassamento e comportamenti corretti per favorire il buon sonno. Per la gestione dello stress si è rivelata utile anche la Cognitive Behaviour Stress Management (CBSM), una forma di terapia a breve termine che individua il modo in cui i pensieri e le convinzioni influenzano il modo in cui ci si comporta e si interagisce con il mondo che ci circonda. Identificando i pensieri irrazionali o imprecisi e sostituendoli con altri più positivi, si possono cambiare i comportamenti e la prospettiva generale.


1 Stress and Insomnia, Sleep Foundation, https://www.sleepfoundation.org/insomnia/stress-and-insomnia
2 Manzar MD, Salahuddin M, Pandi-Perumal SR, Bahammam AS. Insomnia May Mediate the Relationship Between Stress and Anxiety: A Cross-Sectional Study in University Students. Nat Sci Sleep. 2021;13:31-38 https://doi.org/10.2147/NSS.S278988
3 Younes F, Halawi G, Jabbour H, El Osta N, Karam L, Hajj A, et al. (2016) Internet Addiction and Relationships with Insomnia,Anxiety, Depression, Stress and Self-Esteemin University Students:A Cross-Sectional Designed Study. PLoS ONE 11(9): e0161126. doi:10.1371/ journal.pone.0161126
4 Xing Wang et al, Anxiety and Sleep Problems of College Students During the Outbreak of COVID-19, Front. Psychiatry, 23 November 2020 | https://doi.org/10.3389/fpsyt.2020.588693

PP-PPF-ITA-0082